Sposare l’Africa: qual è stato il destino di una donna che ha sposato un guerriero di una tribù africana?

Molti anni fa, la ragazza svizzera Corinna era in vacanza con il fidanzato in Kenya, ma lì, in un altro Paese, un guerriero Masai catturò il suo cuore e la sua vita cambiò radicalmente.

A 27 anni aveva un negozio di abbigliamento alla moda, viveva nell’agiatezza, aveva una vita privata e stava per sposarsi. Ma Corinna non era felice della sua vita, il fatto che guadagnasse più del suo fidanzato la deprimeva molto.

E l’incontro con un uomo completamente diverso dagli altri che conosceva l’ha commossa: «Questo masai ha catturato saldamente i miei pensieri. Non riuscivo a mangiare».

I Masai sono l’ultimo popolo incivile del Kenya e il governo ha molti problemi con loro.

Ma a Corinna non importava, non le importava quando veniva derisa a Nairobi o nell’hotel «bianco», e quando gli addetti all’estensione del visto si contorcevano nel tempio.

Il suo nuovo prescelto aveva come anima solo un perizoma e un paio di capre, e viveva in una capanna imbrattata di sterco di mucca.

E poi non c’è niente di più facile: malaria, gravidanza, lavoro nel proprio negozio di alimentari e delusioni. Le differenze di mentalità divennero così evidenti che Lketingi divenne molto geloso della moglie e Corinna prese un’importante decisione di vita: fuggire con la figlia in Svizzera. Lasciò diverse lettere ai suoi parenti, tradì il marito e volò via.

Tornò 14 anni dopo, quando sua figlia Napirai era diventata adulta; prima di allora aveva paura di visitare il Paese, perché Lketinga poteva proibire a Napirai di tornare. L’ex marito africano ha vissuto male la sua fuga: è stato espulso dai soldati e ha iniziato a bere pesantemente.

Corinna ora vive in Svizzera e dipinge quadri.

E Lketinga ha una famiglia diversa da tempo e diversi figli. Nella foto appare piuttosto triste. Il divorzio non è gradito alla sua gente e la fuga della moglie ha danneggiato la sua reputazione nella comunità.

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